Qual
era lo scopo supremo di Dio nel creare gli esseri umani?
Illustri leader del mondo,
secondo voi qual era lo scopo supremo di Dio nel creare gli esseri umani? In
parole semplici, era il desiderio di provare gioia avendo un rapporto con delle
famiglie ideali, piene di vero amore. Che cos’è una famiglia ideale?
Innanzitutto, ciascun membro di questa famiglia è un proprietario del vero
amore. Quando all’inizio Dio creò gli esseri umani, creò Adamo quale
rappresentante di tutti gli uomini, ed Eva quale rappresentante di tutte le
donne, col desiderio che diventassero i proprietari del vero amore. Il modo più
veloce per loro di sviluppare un carattere di vero amore era quello di
realizzare un rapporto genitore-figlio con Dio, grazie al quale avrebbero
potuto vivere al servizio di Dio come loro Padre. Avrebbero dovuto seguire la
strada di vivere come una famiglia con Dio.
Vi invito ad entrare in uno
stato mistico e in preghiera chiedere a Dio: “Qual è il centro dell’universo?”
Senza dubbio la risposta che sentirete sarà: “Il rapporto genitore-figlio”.
Nulla è più importante o più prezioso del rapporto fra un genitore e un figlio.
Questo perché esso definisce il rapporto fondamentale fra Dio, il Creatore, e
gli esseri umani. Allora, cosa definisce il rapporto genitore-figlio? Tre cose:
l’amore, la vita e la linea di sangue.
La prima cosa è l’amore. Noi
possiamo amare con il vero amore perché Dio per primo, il nostro Vero Genitore,
ci ha amati con il vero amore. Dio creò gli esseri umani col Suo amore
assoluto, perché fossero Suoi partner d’amore. Questo rapporto forma un asse
d’amore, che lega Dio il Padre agli esseri umani come Suoi figli.
C’è forse qualcosa di più
elevato o più prezioso che essere un figlio o una figlia di Dio? Se ci fosse
qualcosa di più elevato, allora certamente gli esseri umani aspirerebbero a
raggiungerlo. Ma non c’è nulla di più elevato. Pensate che quando il Dio
onnisciente e onnipotente creò Adamo ed Eva abbia segretamente riservato la
posizione più alta per Se stesso, e che abbia dato ad Adamo ed Eva solo il
secondo posto? Non possiamo immaginare che Dio abbia fatto questo ai Suoi
figli, ai Suoi partner, che condividono l’amore assoluto con Lui.
Come nostro Vero Genitore
eterno, Dio investì Se stesso al cento per cento nella creazione degli esseri
umani e ci conferì il diritto di avere uno status uguale al Suo, di partecipare
alla Sua opera come Suoi pari, di vivere con Lui e di ereditare da Lui. Dio
trasmise agli uomini tutti i Suoi attributi. Anche se Dio è l’Essere Assoluto,
non può essere felice da solo. Aggettivi come “buono” e “felice” non possono
essere applicati a nessun essere che vive isolato. Si applicano solo dove c’è
un saldo rapporto reciproco. Immaginate una cantante professionista che viene
esiliata su un’isola disabitata. Può cantare con tutta la voce che ha in gola,
ma senza nessuno che la ascolti sarà felice? Allo stesso modo, persino il Dio auto
esistente per provare gioia ed essere felice ha assolutamente bisogno di un
partner con cui condividere l’amore.
Poi viene la vita. Come
dobbiamo vivere per diventare i partner di Dio e restituirGli gioia? In altre
parole, come dobbiamo vivere per diventare figli di Dio, persone che Dio è
felice di chiamare “figlio mio” o “figlia mia”, perché vede in noi un valore
divino, uguale al Suo? Come possiamo diventare partner di Dio nel portare a
termine l’opera della creazione, dei partner che erediteranno tutta la
creazione? La mia risposta è che dobbiamo emulare l’ideale che Dio aveva
stabilito all’inizio del Suo processo creativo. All’inizio della creazione, Dio
agì in base al principio di “vivere per gli altri”. In altre parole, tutto ciò
che fece, lo fece per il bene delle Sue creature, che sperava sarebbero
cresciute divenendo i Suoi partner nel vero amore. La pratica del vero amore è
l’essenza dell’attività creatrice di Dio.
Perciò, per diventare figli
di Dio, la nostra prima responsabilità è assomigliare a Lui. È necessario che
incarniamo il vero amore. Il modo per incarnare il vero amore comincia vivendo
come un figlio devoto, poi come un patriota, come un santo e infine come un
figlio o una figlia divini di Dio. A quel livello possiamo provare i sentimenti
più profondi del cuore di Dio e sciogliere il dolore che Egli ha provato per
decine di migliaia di anni, sin dalla caduta di Adamo ed Eva.
Dio è onnipotente. Non è
stato a causa di un Suo limite o della Sua mancanza di capacità che è stato
imprigionato in un grande dolore e ha sopportato una sofferenza immensa dietro
le quinte della storia. Questo è successo perché nel Principio della
Restaurazione ci sono delle clausole che Egli non era libero di rivelare e che
Lo obbligavano ad aspettare con pazienza finché le posizioni di Adamo ed Eva,
perdute alla caduta dell’uomo, non fossero state ripristinate con la venuta del
Secondo Adamo perfetto. Anche se Dio è onnipotente, non può accantonare le
leggi e i principi eterni che Egli stesso ha stabilito.
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